da: Manzini, G. – Nudo di famiglia (Fandango, 2009)

Concretezza dei pensieri…

Salgo le scale e premo sui tacchi come a voler schiacciare i pensieri sotto le suole. (p.18)

Poi si rosicchia l’unghia del mignolo per evacuare i pensieri. (p. 49)

Come un pensiero che le rimbalza dietro l’iride e spinge a venire fuori. (p. 25)

…quando le associazioni d’immagini avevano cominciato a fare tonfi nella sua testa…(p. 83)

L’idea di trovare la porta chiusa a chiave mi sferra un pugno allo stomaco (p. 20)

… delle sensazioni

Dopo sei anni conosco ogni centimetro delle sue sensazioni. (p. 18)

…sento i contorni del mio corpo premere contro il buio. (p. 110)

…e della carne

Con le mani che sembrano pinze di carne. (p. 138)

Ho scritto un libro fatto di carne che continua a ripetere se stesso. (p. 42)

Urla e furori

Come un lampo di luce il tuo grido invece è di plastica. Silenzioso e insistente. (p. 34)

C’è il suo blocco e la sua penna. Lasciati lì da una settimana, sistemati come le due sillabe di un urlo ben calibrato. (p. 78)

Comincio a mettere un perimetro, una sponda che posso toccare, all’urlo della pelle. (p. 123)

Avrà bisogno di sua madre e caverà dalla gola un urlo che è l’abbraccio più forte che sa dare. (p. 131)

Gli abissi

Il suo tono ha un’intensità abissale. (p. 123)

A me manca la sua leggerezza abissale. (p. 131)

Sorrisi e lacrime alluvionali

Poi mamma piazza lì sul prato il suo sorriso. Le labbra si schiudono con uno schiocco e la sua bocca pare una diga che si apre. (p. 156)

…lei mi ha mostrato quell’ammasso di lacrime: andavano in tutte le direzioni, gocciolavano dai buchi della sua faccia: era come una grotta, grondante e piena d’anfratti. (p. 164)

Esperienze d’ogni giorno

Ma sentirla [una risposta negativa] ha una rilevanza solida, come ficcarti un perno nella testa. (p. 136)

Cucina sadica

…tutto nel cucchiaio, che va tenuto così, fermo e crudele, a schiacciare le verdure, a renderle bidimensionali…(p. 155)

La verità, infine

…e la frase che mi hai detto è vera come questo formaggio che sa di muffa. (p. 31)

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